Ste ha scritto:mica capito
cina e arabia?
SI. Funziona così:
- si attende una crisi finanziaria standard (che ci sono sempre state e sono cicliche);
- si individua un Paese o una moneta debole (dove "debole" indica ad esempio un alto livello di indebitamento o un altro fattore che porta a mancanza di liquidità);
- si usano strumenti finanziari anonimi (hedge fund, consorzi di fondi, ecc...) per portare attacchi speculativi alla Borsa o alla Valuta target.
In situazione normale la Banca Centrale del Paese (nel nostro caso Banca d'Italia) immette liquidità o moneta per difendersi da tali attacchi, ma in una situazione post-crisi come quella del 2007 questo era difficilmente realizzabile.
Lo scopo di questi attacchi è quello di far crollare il valore economico di un'intera nazione per poi poterne acquistare gli asset a prezzi di liquidazione.
Ovviamente
il giochetto ha i suoi costi; in particolare per poter portare attacchi speculativi di questo tipo è necessario disporre di
enormi liquidità di denaro. Ora,
chi è secondo voi che può disporre in qualsiasi momento di enormi liquidità indipendentemente dal succedersi di crisi finanziarie? La risposta è semplice: i grandi produttori di petrolio. Per loro non esiste
"crisi"; se la domanda di petrolio cala è sufficiente diminuirne la produzione (limitare le estrazioni) per mantenerne il prezzo invariato. I Paesi Arabi in particolare, a fronte di immense entrate derivanti dalla vendita di petrolio, hanno costi per lo Stato ridicoli essendo quasi delle dittature con una fortissima sperequazione sociale (pochi mega-ricchi a fronte di una popolazione di contadini, pastori e pezzenti).
Cosa se ne fanno di tutti questi soldi?
Beh, ci compreranno
"roba" direte voi.
Non è così semplice.
Vedete, le maggiori aziende di un Paese (banche, assicurazioni, TLC, grande industria), seppur quotate in Borsa, non sono esattamente
"comprabili". Non è che un beduino, solo perché ha la grana, può pensare di spazzolare le azioni di queste aziende per poi magari voler entrare nei Consigli di Amministrazione. Sono i cosiddetti
"salotti buoni", club super esclusivi per finanzieri-industriali-oligarchi di alto prestigio. Questi luoghi,
in una situazione normale, sono inaccessibili a chiunque non ritenuto
"degno", indipendentemente dalla quantità di denaro che possiede. Pertanto,
in una situazione normale, arabi e cinesi resterebbero esclusi da questi centri di potere.
Allora che si fa?
Semplice, li si costringe.
Gli attacchi speculativi mettono in ginocchio le risorse finanziare di queste aziende che, se vogliono sopravvivere, devono scendere dal loro piedistallo e venire a più miti consigli.
Faccio un esempio:
- fino al 2007 nel capitale di Unicredito (la maggiore banca italiana) erano presenti solo italiani e tedeschi, il resto erano soci di minoranza che non contavano un ca##o;
- nel 2007-2008 (prima crisi finanziaria) sono entrati i libici ed i fondi sovrani dell'Arabia Saudita (i libici nel CdA);
- da quest'anno (seconda crisi finanziaria), come si evince nell'articolo che ti ho linkato sopra, entrerà un altro fondo arabo (e potete giuraci che vorrà un posto nel CdA) e diversi soci cinesi.
E' una
guerra di potere. Gli imperialisti (USA, Inghilterra e Francia) usano la forza militare per imporre il proprio potere (la Libia di questi mesi ne è l'ultimo esempio). I beduini, in particolare i sauditi, usano la forza economica derivante dal petrolio. I cinesi utilizzano entrambe le strategie.