UHMMM... Discussione interessante ma mi sembra si sia andati
fuori strada in almeno un paio di occasioni. Provo a dire la mia.
Robbi ha scritto:A parte che di sta storia del bavaglio al web se ne parla da anni, ma nel merito e mi riferisco dalla tua nota qui sopra, mica ci trovo nulla di strano se una persona sentendosi diffamata chiede una rettifica.
Mi spiego, se su un sito viene pubblicato che sono un noto frocione di lomazzo e io per gli ovvi motivi che sapete NON LO POSSO ESSERE, potrò chiedere a sti dementi di correggere o ci devo mandare i serbi?
Insomma nessuno mette in dubbio la serietà di alcune fonti, ma appunto essendo libere e autocontrollate a volte possono esserci inesattezze o peggio emerite cazzate. A questo punto è corretto ripristinare la verità
Il problema non è né la RETTIFICA né il DIRITTO DI REPLICA. Il problema sono le
TEMPISTICHE e le
SANZIONI.
Faccio un esempio:
- Robbi ha un blog personale dove 2-3 volte al mese scrive il Robbi-pensiero.
- Robbi un giorno scrive sul suo blog personale che Stef### Bav### (ma non occorrono nome & cognome, basta anche una dicitura che identifichi chiaramente il destinatario) è "...un trinacre di piccolo pene ma di confortevole ano..."
- Sté lo legge o lo trova "inesatto o lesivo della propria reputazione" e fa quindi RICHIESTA IMMEDIATA di rettifica.
- Robbi nel frattempo se ne va in vacanza/in ospedale/a piantar corna in testa a mariti di confine/ecc... e la richiesta di Sté non la vede/non la caca.
- Quando, dopo qualche giorno, Robbi rientra e vede/caca la richiesta di Sté provvede alla RETTIFICA.
- Peccato che tra la RICHIESTA IMMEDIATA (3) e la successiva RETTIFICA (5) siano passate più di 48 ore.
A questo punto Sté sarebbe nella condizioni di denunciare Robbi per
superamento del limite temporale di rettifica di 48 ore e chiedere un
risarcimento danni fino a 12.500 euro!ATTENZIONE: il risarcimento non sarebbe per quello che Robbi ha scritto (che potrebbe essere oggetto di una separata denuncia per
"calunnia", che seguirebbe un iter processuale standard e che nulla avrebbe a che fare con la Legge Bavaglio).
Capite qual'è il
RISCHIO??!! I nostri Oligarchi, che così tanto amano brandire l'arma della denuncia verso chi osa criticarli
, potrebbero di fatto
denunciare richiedere rettifica immediata a migliaia di siti personali, forum personali e blog personali. Se per un qualsiasi motivo il poveraccio intestatario del sito/forum/blog non vedesse la richiesta di rettifica e/o non avesse la possibilità di accedere al proprio spazio Web
entro le 48 ore sarebbe fottuto!
In pratica la legge introduce (
introduceva) una
sproporzione tra colpa e sanzione perché non fa distinzione (
distingueva) tra il blog di un ragazzino 14enne e la prima pagina del Corriere della Sera.
doomboy ha scritto:Questo passaggio mi fa incazzare:
"Alcune personalità politiche hanno manifestato l'intenzione di presentare emendamenti che porrebbero Wikipedia al riparo dagli obblighi e modalità previsti dal comma 29 del decreto proposto"
Qua il problema è la libertà generale, non quella di Wikipedia. Wikipedia in se può anche chiudere, non mi importa. Specie se strumentalizzano la libertà per fini "personali".
Robbi ha scritto: Esatto! Ecco perchè quando vedo sti annunci li considero sempre "pelosi" e in questo caso "pro domo Loro".. eccheccazzo!
Gli fotte assai della libertà.. sono come silvio gli interessa la libertà, ma non quella generale LA SUA!!
Avete frainteso
, provate a rileggere la frase così: "
"Alcune personalità politiche hanno manifestato l'intenzione di presentare emendamenti che porrebbero le testate non registrare al riparo dagli obblighi e modalità previsti dal comma 29 del decreto proposto". Suona meglio?
Il problema effettivamente non è (solo) Wikipedia, ma giustamente i gestori italiani del sito erano preoccupati per
le loro conseguenze. Non sono dei novelli Braveheart pronti ad immolarsi per la causa, sono semplicemente dei volontari preoccupati che una legge di me#da li rovini di sanzioni pecuniarie.