[AL CINEMA] La grande bellezza
Inviato: 8 giu 2013, 9:34
La grande bellezza
Dall'accoppiata Paolo Sorrentino (regista) e Toni Servillo (attore protagonista), arriva dopo "Le conseguenze dell'amore" e "Il Divo", un altro film capolavoro. Ameno per quanto mi riguarda.
Al centro della trama del film c'è la decadenza della "Roma bene" vista dagli occhi di Gep Gambardella, critico e giornalista del campo dello spettacolo, che da giovane scrisse un romanzo di enorme successo, ma che non riuscì più a ripetere.
Gep viene dal napoletano e forse è per questo che riesce a vedere con misantropico cinismo il lato più amaro delle persone che popolano le notti della Roma altolocata. Gep si sveglia alle 15 e va a dormire quando le persone normali si svegliano, conosce tutti a Roma ed ogni sera frequenta un giro di personaggi grotteschi (resi forse meno estremi rispetto a quanto visto ne "il Divo" e forse per questo più drammatici). Durante le sue notti possiamo riconoscere vari stereotipi assolutamente verosimili.
Nel cast ci sono vari attori romani e non "di cassetta", tra cui Carlo Verdone, Carlo Buccirosso, Sabrina Ferilli, Giorgio Pasotti, Serena Grandi e Isabella Ferrari. Malgrado ciò, il film non cade nel ridicolo, anzi ogni attore riesce a mettere nel proprio personaggio quel tanto che basta di se stesso da renderlo efficace, senza caderci dentro al punto di bruciarsi.
Il film è un crescendo, durante tutte le scene fa da cornice alle storie un lato immenso di Roma: quello indistruttibile della sua storia e della sua arte. Il film mostra davvero due facce opposte. Per questo è unico e bellissimo.
Non dico nulla sull'epilogo, che alcuni troveranno "eccessivo" per il tipo di tema e di contesto che andrà a "scomodare", io l'ho trovato immenso.
Di sicuro non è un film che tutti apprezzeranno, questo va detto.
PS: Unica domanda che mi pongo, dopo averlo sedimentato in mente per una notte, è come mai nello spaccato della vita di questa Roma, Sorrentino abbia voluto lasciare completamente fuori l'ambito della politica: nei salotti e sui divani che si susseguono nel film ci sarebbero stati bene, anzi forse erano dovuti, anche dei protagonisti della scena politica o per lo meno delle loro raffigurazioni. Invece forse per non ripetere "il Divo", il regista ha completamente ignorato questo aspetto, rendendo secondo me il quadro incompleto.
Immagino che Robbi lo vedrà, consiglio a Ste di portarci la Toppa, che ne sarà entusiasta da una parte, ma combattuta dall'altra. Quanto a lui, secondo me gli piacerà. Sicuramente è un film "difficile".
Dall'accoppiata Paolo Sorrentino (regista) e Toni Servillo (attore protagonista), arriva dopo "Le conseguenze dell'amore" e "Il Divo", un altro film capolavoro. Ameno per quanto mi riguarda.
Al centro della trama del film c'è la decadenza della "Roma bene" vista dagli occhi di Gep Gambardella, critico e giornalista del campo dello spettacolo, che da giovane scrisse un romanzo di enorme successo, ma che non riuscì più a ripetere.
Gep viene dal napoletano e forse è per questo che riesce a vedere con misantropico cinismo il lato più amaro delle persone che popolano le notti della Roma altolocata. Gep si sveglia alle 15 e va a dormire quando le persone normali si svegliano, conosce tutti a Roma ed ogni sera frequenta un giro di personaggi grotteschi (resi forse meno estremi rispetto a quanto visto ne "il Divo" e forse per questo più drammatici). Durante le sue notti possiamo riconoscere vari stereotipi assolutamente verosimili.
Nel cast ci sono vari attori romani e non "di cassetta", tra cui Carlo Verdone, Carlo Buccirosso, Sabrina Ferilli, Giorgio Pasotti, Serena Grandi e Isabella Ferrari. Malgrado ciò, il film non cade nel ridicolo, anzi ogni attore riesce a mettere nel proprio personaggio quel tanto che basta di se stesso da renderlo efficace, senza caderci dentro al punto di bruciarsi.
Il film è un crescendo, durante tutte le scene fa da cornice alle storie un lato immenso di Roma: quello indistruttibile della sua storia e della sua arte. Il film mostra davvero due facce opposte. Per questo è unico e bellissimo.
Non dico nulla sull'epilogo, che alcuni troveranno "eccessivo" per il tipo di tema e di contesto che andrà a "scomodare", io l'ho trovato immenso.
Di sicuro non è un film che tutti apprezzeranno, questo va detto.
PS: Unica domanda che mi pongo, dopo averlo sedimentato in mente per una notte, è come mai nello spaccato della vita di questa Roma, Sorrentino abbia voluto lasciare completamente fuori l'ambito della politica: nei salotti e sui divani che si susseguono nel film ci sarebbero stati bene, anzi forse erano dovuti, anche dei protagonisti della scena politica o per lo meno delle loro raffigurazioni. Invece forse per non ripetere "il Divo", il regista ha completamente ignorato questo aspetto, rendendo secondo me il quadro incompleto.
Immagino che Robbi lo vedrà, consiglio a Ste di portarci la Toppa, che ne sarà entusiasta da una parte, ma combattuta dall'altra. Quanto a lui, secondo me gli piacerà. Sicuramente è un film "difficile".