La data di ieri, lunedì 4 febbraio 2008, nel suo piccolo sarà una data storica: infatti proprio ieri mattina i root-server ed i master-server della rete globale Internet hanno cominciato ad inglobare anche una per ora modesta, ma presto crescente quantità di indirizzi in formato Ipv6.
Cosa vuol dire? Fino ad oggi, gli indirizzi fisici di un qualunque “computer” attivo nella rete erano espressi in formato cosidetto IPv4, ovvero tramite una maschera a 32 bit composta da 4 terzine, ognuna delle quali può avere un valore compreso tra 0 e 255. Una maschera a 32 bit appunto, che permette quindi l’assegnazione di tanti IP univoci quanti sono i valori compresi tra 0.0.0.0 e 255.2555.255.255, che considerando l’ormai enorme mole di client “accesi” su Internet, si stima finiranno entro il 2011.
IPv6 è la soluzione al problema, grazie alla sua subnet a 128 bit che permetterà un enorme allargamento degli indirizzi IP disponibili globalmente, ma che necessita che tutti i client, ma prima ancora che tutti i root e e master server della rete globale, ovvero i nodi che gestiscono il routing a livello mondiale, siano istruiti a supportare il nuovo protocollo.
Paul Twomey, presidente dell’ICANN, massimo organismo globale nella gestione di Internet, ha dichiarato che era giunto il momento di cominciare la migrazione. Il motivo è presto spiegato: Grazie al protocollo IPv4, secondo quanto abbiamo spiegato pocanzi, è possibile assegnare un massimo di 4.294.967.296 indirizzi IP e contando quanti IP sono effettivamente assegnati al giorno d’oggi (escludendo ovviamente le classi riservate ad uso di tipo intranet o multicast), siamo vicini al 14% di disponibilità residua per nuovi indirizzi nell’attuale modalità d’assegnazione a 32 bit.
La migrazione non era quindi più rimandabile, e ieri si è mosso il primo importante passo di un cammino che durerà anni, ma che ci porterà, secondo Twomey, al 2011 pronti al definitivo passaggio senza disagi e/o disservizi per nessuno.
Se voleste sapere di più su IPv6 potete documentarvi presso la banca dati ufficiale di ipv6.com, partendo per esempio da questo interessantissimo, anche se molto tecnico articolo in italiano, presente proprio sul sito di http://www.ipv6.com.