Maldini contestato: ma da chi? lun mag 25 09:19
Mah... ieri sono uscito dalla redazione per fare due passi in centro e ho visto una miriade, ma credetemi... migliaia, di persone che tornavano da San Siro e avevano o la maglia celebrativa di Maldini o la sua sciarpa. In queste settimane, tra tante persone che conosco e che tifano Milan, ce ne sono state almeno tre che mi hanno detto "non vado più allo stadio da anni ma non posso non andarci per salutare Maldini".
E mi sono chiesto... ma allora, chi è che ha contestato Maldini? Domanda banale e retorica: sappiamo tutti come funzionano la stragrande maggioranza delle curve, e sappiamo tutti che la stragrande maggioranza del resto di ogni stadio si scosta da chi fa dell'ultrà una professione, spesso remunerativa, e sempre caratterizzata da una potenza di pochi.
Non scopro l'acqua calda, e quello che penso del tifo (malsano) organizzato l'ho detto tante volte: è quello che molte società che scendono a patti con gente del genere si merita, ed è quello che la gente sana del calcio non si merita, ma non vuole più combattere. Lasciando, di conseguenza, campo e voce libera.
Riprendo la frase di Luciano Spalletti di ieri pomeriggio: "Se queste persone, per qualsiasi squadra siano, se ne stanno a casa, ci fanno a tutti una cortesia. Sono una pessima immagine per questo sport e di sicuro non amano il calcio". Tuttavia ritengo improbabile un'ipotesi di questo genere.
Faccio mia invece la frase di Maldini: "Sono felice di non essere uno di loro". Ieri qui in redazione è successa una cosa che mi ha un pizzico inorgoglito: eravamo una quindicina, più o meno, e stavamo tutti sentendo le dichiarazioni del dopo partita. Iero ero in silenzio, con le mie cuffie e dopo la frase di Maldini è partito un applauso spontaneo. Una redazione sportiva è non molto diversa da un Bar Sport di provincia: nascono discussioni, diatribe, persino liti per personaggi ed eventi sportivi. E' giusto così: si maturano idee e si cambiano. Com'è normale che sia nella vita di ognuno di noi. Di conseguenza quando le idee trovano un fronte comune, è sempre un mezzo miracolo. Ho apprezzato quell'applauso. Almeno quanto la frase di Maldini.
Non so quanti la pensino alla stessa maniera. Ma sto molto volentieri dalla parte di Maldini. Perché è difficile pensare che la parte malsana del calcio si svuoti da sola: bisogna, se mai, riempire l'altra parte, quella piùà grande che spesso resta zitta o in silenzio. E vedere che succede... Continuo a pensare che il mondo del tifo organizzato sia capace di cose grandiose, e toccanti. E possa cambiare in meglio il calcio e i suoi meccanismi: ma a volte mi lascia sconcertato, questa volta più di altre.
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