Coerenza e rapporti interpersonali

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Coerenza e rapporti interpersonali

Messaggioda zen67 » 10 giu 2009, 10:12

In un mondo oramai in cui tutti o quasi sono interconnessi si ha la possibilità di vedere e giudicare ( grazie a dio, anche criticare, per lo meno in posti dove ciò è permesso senza problemi di censura, o messa al bando) le cose e dare il valore alle persone per come si comportano e come e quanto sono coerenti con le scelte che fanno... è una cosa che grazie al cielo a casa nostra si puo ancora fare (anche se potrei disquisire sulle sfumature e molto ...)

Prendo decisamente atto che (e questa è una considerazione personale espressa in pubblico) persone del genere, quelle che cambiano idea a mero fine utilitaristico e di tornaconto mi provocano sempre di più una reazione allergica (magari sto invecchiando.. :p )... sia quando si parla di politica che di rapporti interpersonali "reali" e "virtuali"..

deisderavo confrontare con voi le idee, capire che ne pensate di persone, che con l'assunto di decisioni inderogabili e ponderate, prima hanno un comportamento e una linea (CONDIVISIBILE O MENO) poi quando il vento cambia contraddicono se stessi... , come ci si deve comportare e come vi comportate voi quando persone del genere tornano alla carica, magari proponendo una nuova linea politica, o peggio riproponendo quello che prima vevano "gassato" e bollato come se nulla fosse.....

Trilussa disse ....certo che la vita è strana.... :D
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Re: Coerenza e rapporti interpersonali

Messaggioda ottobre_rosso » 10 giu 2009, 10:35

premetto che interpreto il tuo come un discorso generico ( ;) ), al verificarsi di atteggiamenti incoerenti da parte di terzi prima di tutto lo faccio presente in maniera educata: se, poi, questi personaggi mi danno una spiegazione valida che giustifichi il loro comportamento bene; ma se fanno orecchie da mercante o si arrampicano sugli specchi non dico che chiudo i rapporti, ma sicuramente qualcosa si incrina e non sara' mai come prima, anche perche' una buona dose di scetticismo ti mettera' sempre un po' sul "chi va' la' "nei confronti di quella persona.

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Re: Coerenza e rapporti interpersonali

Messaggioda gergio » 10 giu 2009, 10:45

anche io cerco chiarimenti e, se non li trovo, chiudo i rapporti e anche il discorso. Se ho qualcosa da dire a qualcuno prima di chiudere, lo dico e poi non ci penso piu': la mia vita va avanti e continuare a rimuginare su cose che considero passate, non mi fa vivere serenamente. Continuare a cercare pretesti per parlare di cose passate non trovo sia una buona idea: a che scopo? Per cercare comprensione e solidarieta' negli altri? Ritengo di non averne bisogno per queste sciocchezze

(B)
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Re: Coerenza e rapporti interpersonali

Messaggioda leofelix » 10 giu 2009, 11:15

Ho riletto più volte e più volte son tornato su queste parole che per me sono molto profonde.

Risponderò a titolo esemplificativo con una mia esperienza personale di molti anni fa:

Avevo iniziato a insegnare come supplente di Inglese in un Istituto Tecnico Commerciale parificato.
Ero laureato da poco e avevo come esperienza alle spalle un anno come "cultore" presso il dipartimento di Filologia Germanica alla Facoltà dove avevo studiato.

Dalle prime 3 ore di corsi serali, mi furono assegnate dopo poco tempo altre 5 classi: in totale facevo 22 ore di lezione a settimana.
Molti degli studenti con cui avevo a che fare erano persone problematiche oppure erano i classici "figli di papà" (ricordo che era una scuola parificata, dove la retta era costosissima, ma ancor più costosi per alcuni erano la promozione e il diploma).

Guadagnavo una miseria, lavoravo moltissimo (col mio primo portatile 286 scrivevo a casa i testi delle lezioni e dei compiti personalmente poi stampavo le copie che il giorno dopo avrei distribuito), ma mi piaceva quello che facevo.
Anche al proprietario della scuola sembrava fossi diventato simpaticissimo: eh già, gli studenti mi rispettavano e dimostravano anche affetto nei miei confronti e -cosa non da poco - imparavano non solo l'inglese, ma a esprimersi in un corretto italiano, ad apprezzare la narrativa e la poesia, a rapportarsi tra loro e a convivere: sapevano di essere ascoltati, di essere trattati da individui, da persone e non da "oggetti" da poter usare a piacimento.

Il proprietario era (è) il classico tizio per cui le uniche cose della vita che contavano erano arricchirsi - non importa come - e portarsi a letto le sue studentesse - non importava se minorenni. Era stato un fervido Democristiano, poi "Socialista" (periodo di Craxi) per aderire poi senza indugio a Forza Italia.
Insomma aveva le mani in pasta un po' ovunque.

In quel periodo scoprii un sacco di cose: tanto quanto bastava per mandarlo in galera.
Il punto è che si era parato bene il culo, tanto che anche i suoi insegnanti - me compreso - avrebbero corso dei rischi visto che tacitamente si faceva quel che voleva costui.

Il culmine avvenne il giorno in cui mi affidò incautamente le cosiddette "Classi fantasma": ovvero delle classi in cui gli studenti risultavano presenti.. senza esserci, e ricevevano anche voti altissimi.. senza fare niente.
Questi studenti fantasma pagavano 3 volte tanto la retta.
Quando scoprii queste cose andai in bestia, presi il registro e misi voti da 2 a 3 a tutti.
La cosa si venne a sapere quasi subito.

Il giorno dopo ci fu una riunione urgente con tutti gli insegnanti.

Risultato: alcuni insegnanti furono insultati, io risposi nonostante il divieto di parlare impostoci da costui.
Mi cacciò dalla scuola "per sempre" e io me ne andai particolarmente incazzato dopo averlo mandato a quel paese davanti a tutti.
Vengo chiamato dopo nemmeno 48 ore che avevo lasciato il lavoro: gli studenti in massa si erano rifiutati di fare lezione e così come nel film "L'attimo fuggente" si erano messi in piedi sui banchi in silenziosa protesta.

Rivolevano indietro il loro professore: ovvero il sottoscritto.
Pregai prima gli studenti di ritornare all'ordine, poi entrai nell'ufficio del proprietario.
Voleva che io tornassi a fare lezione.
Che straordinaria coincidenza eh?

Lo mandai definitivamente a quel paese, mandandolo su tutte le furie.

Salutai i ragazzi, rassicurandoli che in ogni caso non mi avrebbero perso, e me ne andai.

Avevo perso il lavoro, ma non avevo perso la stima dei miei allievi e soprattutto non avevo perso la mia dignità.

:suka:

Ecco chiedo scusa per esser stato così prolisso, ma credo questo esempio spieghi come la penso in merito all'interessante dibattito proposto da Zen67 che ringrazio.
Ultima modifica di leofelix il 10 giu 2009, 12:02, modificato 3 volte in totale.
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Re: Coerenza e rapporti interpersonali

Messaggioda ottobre_rosso » 10 giu 2009, 11:26

leofelix, ti prego di credermi: appena arrivato al punto

Guadagnavo una miseria, lavoravo moltissimo (col mio primo portatile 286 scrivevo a casa i testi delle lezioni e dei compiti personalmente poi stampavo le copie che il giorno dopo avrei distribuito), ma mi piaceva quello che facevo.
Anche al proprietario della scuola sembrava fossi diventato simpaticissimo: eh già, gli studenti mi rispettavano e dimostravano anche affetto nei miei confronti e -cosa non da poco - imparavano non solo l'inglese, ma a esprimersi in un corretto italiano, ad apprezzare la narrativa e la poesia, a rapportarsi tra loro e a convivere: sapevano di essere ascoltati, di essere trattati da individui, da persone e non da bambini o da "oggetti" da poter usare a piacimento.


mi e' venuto subito in mente il Professor Keating che, guarda caso, hai citato, seppur indirettamente, piu' avanti

:)
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Re: Coerenza e rapporti interpersonali

Messaggioda leofelix » 10 giu 2009, 11:31

ottobre_rosso ha scritto:mi e' venuto subito in mente il Professor Keating che, guarda caso, hai citato, seppur indirettamente, piu' avanti

:)


Infatti qualche giorno prima con i ragazzi di alcune mie classi (e anche di altre) guardammo assieme proprio l'Attimo fuggente.
Su mia proposta in una aula attrezzata (diciamo improvvisata, via ).
Il film deve averli molto colpiti :)

P.S In quella scuola privata c'era anche una aula per i corsi di informatica: una serie di computer che penso fossero lì solo per bellezza, visto che non venivano mai usati
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Re: Coerenza e rapporti interpersonali

Messaggioda zen67 » 10 giu 2009, 11:46

gergio ha scritto:anche io cerco chiarimenti e, se non li trovo, chiudo i rapporti e anche il discorso. Se ho qualcosa da dire a qualcuno prima di chiudere, lo dico e poi non ci penso piu': la mia vita va avanti e continuare a rimuginare su cose che considero passate, non mi fa vivere serenamente. Continuare a cercare pretesti per parlare di cose passate non trovo sia una buona idea: a che scopo? Per cercare comprensione e solidarieta' negli altri? Ritengo di non averne bisogno per queste sciocchezze

(B)



a volte il passato torna comunque di attualità e si ripresentà e appare come dal nulla con il dito puntato... e dunque ciò mi porta a riflessioni... :)

Nessun bisogno comunque di comprensione o solidarietà... anzi .... ;) (ma a che ti riferisci...?? )

Penso sia una necessità umana capire ... un esempio:

mi ricordo di bossi che disse mai piu col cavaliere e l'altro che diceva altrettanto... e ora.... sono pappa e ciccia, prima di queste elezioni il berlusconi era pro referendum subito dopo (con la cena assieme al senatùr) ora è contro..... ma non sa di strano...???

....di solito comunque dico ... così è la vita..... :lol:


gergio ... (Y) (B) ;) :p


ps per l'intervento di leofelix mi riservo di leggere il malloppo quando ho più tempo.....
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Re: Coerenza e rapporti interpersonali

Messaggioda leofelix » 10 giu 2009, 11:50

zen67 ha scritto:(cut) ps per l'intervento di leofelix mi riservo di leggere il malloppo quando ho più tempo.....


:lol:

:cine:
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Re: Coerenza e rapporti interpersonali

Messaggioda Lionsquid » 10 giu 2009, 12:11

gergio ha scritto:anche io cerco chiarimenti e, se non li trovo, chiudo i rapporti e anche il discorso. Se ho qualcosa da dire a qualcuno prima di chiudere, lo dico e poi non ci penso piu': la mia vita va avanti e continuare a rimuginare su cose che considero passate, non mi fa vivere serenamente. Continuare a cercare pretesti per parlare di cose passate non trovo sia una buona idea: a che scopo? Per cercare comprensione e solidarieta' negli altri? Ritengo di non averne bisogno per queste sciocchezze

(B)




concordo al 101%


a quasi 50 anni, il tempo stringe e ho imparato a filtrare le cose importanti....
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Re: Coerenza e rapporti interpersonali

Messaggioda zen67 » 10 giu 2009, 12:15

gergio: I agree... :o :lol:

.... capire il perchè delle cose è ""cosa"" connaturata al genere umano e alla sua evoluzione...

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