Coerenza e rapporti interpersonali

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Re: Coerenza e rapporti interpersonali

Messaggioda zen67 » 10 giu 2009, 12:26

cmnq per i pensieri più profondi e terribili potete inviarmi pm...

:D



ps del ps leo il tuo post è un malloppazzo forse stampo e dopo pranzo se digerisco bene ... capisco elaboro e magari rispondo... :lol:
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Re: Coerenza e rapporti interpersonali

Messaggioda zen67 » 11 giu 2009, 8:05

leofelix ha scritto:Ho riletto più volte e più volte son tornato su queste parole che per me sono molto profonde.

Risponderò a titolo esemplificativo con una mia esperienza personale di molti anni fa:

Avevo iniziato a insegnare come supplente di Inglese in un Istituto Tecnico Commerciale parificato.
Ero laureato da poco e avevo come esperienza alle spalle un anno come "cultore" presso il dipartimento di Filologia Germanica alla Facoltà dove avevo studiato.

Dalle prime 3 ore di corsi serali, mi furono assegnate dopo poco tempo altre 5 classi: in totale facevo 22 ore di lezione a settimana.
Molti degli studenti con cui avevo a che fare erano persone problematiche oppure erano i classici "figli di papà" (ricordo che era una scuola parificata, dove la retta era costosissima, ma ancor più costosi per alcuni erano la promozione e il diploma).

Guadagnavo una miseria, lavoravo moltissimo (col mio primo portatile 286 scrivevo a casa i testi delle lezioni e dei compiti personalmente poi stampavo le copie che il giorno dopo avrei distribuito), ma mi piaceva quello che facevo.
Anche al proprietario della scuola sembrava fossi diventato simpaticissimo: eh già, gli studenti mi rispettavano e dimostravano anche affetto nei miei confronti e -cosa non da poco - imparavano non solo l'inglese, ma a esprimersi in un corretto italiano, ad apprezzare la narrativa e la poesia, a rapportarsi tra loro e a convivere: sapevano di essere ascoltati, di essere trattati da individui, da persone e non da "oggetti" da poter usare a piacimento.

Il proprietario era (è) il classico tizio per cui le uniche cose della vita che contavano erano arricchirsi - non importa come - e portarsi a letto le sue studentesse - non importava se minorenni. Era stato un fervido Democristiano, poi "Socialista" (periodo di Craxi) per aderire poi senza indugio a Forza Italia.
Insomma aveva le mani in pasta un po' ovunque.

In quel periodo scoprii un sacco di cose: tanto quanto bastava per mandarlo in galera.
Il punto è che si era parato bene il culo, tanto che anche i suoi insegnanti - me compreso - avrebbero corso dei rischi visto che tacitamente si faceva quel che voleva costui.

Il culmine avvenne il giorno in cui mi affidò incautamente le cosiddette "Classi fantasma": ovvero delle classi in cui gli studenti risultavano presenti.. senza esserci, e ricevevano anche voti altissimi.. senza fare niente.
Questi studenti fantasma pagavano 3 volte tanto la retta.
Quando scoprii queste cose andai in bestia, presi il registro e misi voti da 2 a 3 a tutti.
La cosa si venne a sapere quasi subito.

Il giorno dopo ci fu una riunione urgente con tutti gli insegnanti.

Risultato: alcuni insegnanti furono insultati, io risposi nonostante il divieto di parlare impostoci da costui.
Mi cacciò dalla scuola "per sempre" e io me ne andai particolarmente incazzato dopo averlo mandato a quel paese davanti a tutti.
Vengo chiamato dopo nemmeno 48 ore che avevo lasciato il lavoro: gli studenti in massa si erano rifiutati di fare lezione e così come nel film "L'attimo fuggente" si erano messi in piedi sui banchi in silenziosa protesta.

Rivolevano indietro il loro professore: ovvero il sottoscritto.
Pregai prima gli studenti di ritornare all'ordine, poi entrai nell'ufficio del proprietario.
Voleva che io tornassi a fare lezione.
Che straordinaria coincidenza eh?

Lo mandai definitivamente a quel paese, mandandolo su tutte le furie.

Salutai i ragazzi, rassicurandoli che in ogni caso non mi avrebbero perso, e me ne andai.

Avevo perso il lavoro, ma non avevo perso la stima dei miei allievi e soprattutto non avevo perso la mia dignità.

:suka:

Ecco chiedo scusa per esser stato così prolisso, ma credo questo esempio spieghi come la penso in merito all'interessante dibattito proposto da Zen67 che ringrazio.



letto ... finalmente .. e comprendo....

Hai sicuramente fatto la scelta giusta...

:)
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Re: Coerenza e rapporti interpersonali

Messaggioda ottobre_rosso » 11 giu 2009, 8:56

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Re: Coerenza e rapporti interpersonali

Messaggioda leofelix » 11 giu 2009, 15:27

zen67 ha scritto:letto ... finalmente .. e comprendo....

Hai sicuramente fatto la scelta giusta...

:)


Be' una cosa temo quei ragazzi (ormai tutti adulti che di tanto in tanto incontro ancora e si ricordano perfettamente di me, ovvero del professore pazzo o del professor Sgarbi, come mi chiamavano loro) temo non l'abbiano imparata:

la sintesi

Per il resto, il motto della Scuola del Genio - Cecchignola - Roma, è:

Avanti è la vita

Mi pare più che appropriato per concludere..

in bellezza :p
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Re: Coerenza e rapporti interpersonali

Messaggioda nando » 13 giu 2009, 18:49

x gergio:penso che sià quella giusta anche sè io non riuscirei senza sconvolgermi la vita.
x leofelix:la mia idea di buon insegnante è quella di aver denunciato la situazione,perchè i ragazzi hanno appreso solo che nella vita governa l'imbroglio.i nobili ideali sono solo buoni per i film...
senza offesa,non é mia intenzione :ciao:
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Re: Coerenza e rapporti interpersonali

Messaggioda leofelix » 13 giu 2009, 19:12

cuccuviu ha scritto:x gergio:penso che sià quella giusta anche sè io non riuscirei senza sconvolgermi la vita.
x leofelix:la mia idea di buon insegnante è quella di aver denunciato la situazione,perchè i ragazzi hanno appreso solo che nella vita governa l'imbroglio.i nobili ideali sono solo buoni per i film...
senza offesa,non é mia intenzione :ciao:


ci mancherebbe cuccuviu,
hai espresso liberamente il tuo punto di vista, cosa che purtroppo non sempre è concessa, benché ci siano diversi articoli della Costituzione Italiana che parlano chiaro in merito.
Il punto è che i ragazzi non sapevano nemmeno il motivo del mio allontanamento: fu mia premura infatti tenerli fuori proprio dall'imbroglio, anche per evitare che infine ci rimettessero anche loro.
Col tempo avrebbero capito, avrebbero compreso la differenza: gli strumenti gli erano già stati dati.
Non si impara ad insegnare, sebbene ci siano tanto di scuole specifiche e percorsi filosofici in merito.
Insegnare è qualcosa di innato.
Punire un proprio dipendente invece significa dichiarare il proprio fallimento.
Nel mio caso non ho mai punito né un mio militare tanto meno un mio studente, ho preferito dare loro l'esempio.
Cosa ben diversa da una novella ideale piena di buone intenzioni.
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Re: Coerenza e rapporti interpersonali

Messaggioda exion » 14 giu 2009, 19:54

Molto spesso mi capita di sentire alcune frasi fatte un po' bizzarre a proposito della coerenza.... "Devi essere coerente con te stesso, non puoi ora dire questo dopo aver fatto quest'altro" o "se tu fossi coerente, avresti fatto così e non cosà..."

La domanda che mi pongo allora è "cos'è la coerenza"?

La coerenza è avere un quadro di valori entro cui si compiono le proprie scelte, e a quello attenersi. Magari compiendo anche scelte a volte apparentemente contradditorie tra di loro. Perché se, al contrario, un semplice cambio di opinione o di atteggiamento fosse una incoerenza, allora saremmo tutti gravamente incoerenti perché tutti, nel corso delle nostre vite, cambiamo opinione in funzione delle nostre esperienze.

Ad esempio nel caso del proprietario dell'istituto citato da Leofelix, non credo che il tizio in questione fosse incoerente. Tutt'altro: il suo quadro di valori era amorale, opportunista, cupido, ma a quello si è attenuto, coerentemente appunto.

In definitiva mi chiedo: una persona che cambia opinione per fini utilitaristici è incoerente? Se la sua scala di valori morali è molto bassa, probabilmente no.
Allora in conclusione, quello che faccio non è tanto valutare e frequentare le persone in base alla loro supposta o meno coerenza (molto difficile da giudicare) quanto dai valori che i loro atti dimostrano.
Oltrettutto ho imparato che quando mi impongo, per svariati motivi, di continuare ad avere contatti con persone di cui non condvido affatto i valori, finisco sempre per pentirmene amaramente. Farei bene, per coerenza, ad incominciare ad applicare questa semplice lezione di vita.
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Re: Coerenza e rapporti interpersonali

Messaggioda leofelix » 14 giu 2009, 20:15

bella lì exion,
ottimi spunti di riflessione anche i tuoi.
In effetti il proprietario di quella scuola sniffava coca a dosi industriali, questo fatto (che in ogni caso non mi autorizzerebbe a bollarlo, almeno per come la vedo io, sarebbe come dire "sei un alcolista? allora sei una cacca di persona") incideva in ogni caso sulla sua volubilità.
Ecco chiamiamola così, via.
Mi aveva promesso l'assunzione, non aveva compreso che io non sono capace di agire in modo disonesto evidentemente.
Nel giro di pochi settimane aveva compreso che il mio mestiere lo sapevo fare, quindi mi dava classi su classi (comprese quella fantasma per cui tuttavia non venivo pagato) e faceva promesse su promesse.

Insomma avrei potuto essere disonesto, eseguire ciecamente i suoi ordini (spesso "contraddittori" ma quasi sempre illeciti) e adeguarmi ai suoi sbalzi di umore, spesso violenti.. e ora sarei di ruolo e anche profumatamente pagato (gli stipendi degli insegnanti di ruolo erano molto più elevati in certi casi anche di più rispetto a quelli percepiti dagli insegnanti delle scuole pubbliche).

La mia coscienza non avrebbe tollerato tutto questo.
Meglio misero che miserabile dice spesso mio padre.
E secondo me ha perfettamente ragione

P.S chiedo scusa a cucuviu, mi sa che avevo frainteso il tuo pensiero :)
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Re: Coerenza e rapporti interpersonali

Messaggioda zen67 » 12 gen 2011, 17:28

zen67 ha scritto: In un mondo oramai in cui tutti o quasi sono interconnessi si ha la possibilità di vedere e giudicare ( grazie a dio, anche criticare, per lo meno in posti dove ciò è permesso senza problemi di censura, o messa al bando) le cose e dare il valore alle persone per come si comportano e come e quanto sono coerenti con le scelte che fanno... è una cosa che grazie al cielo a casa nostra si puo ancora fare (anche se potrei disquisire sulle sfumature e molto ...)

Prendo decisamente atto che (e questa è una considerazione personale espressa in pubblico) persone del genere, quelle che cambiano idea a mero fine utilitaristico e di tornaconto mi provocano sempre di più una reazione allergica (magari sto invecchiando.. :p )... sia quando si parla di politica che di rapporti interpersonali "reali" e "virtuali"..

deisderavo confrontare con voi le idee, capire che ne pensate di persone, che con l'assunto di decisioni inderogabili e ponderate, prima hanno un comportamento e una linea (CONDIVISIBILE O MENO) poi quando il vento cambia contraddicono se stessi... , come ci si deve comportare e come vi comportate voi quando persone del genere tornano alla carica, magari proponendo una nuova linea politica, o peggio riproponendo quello che prima vevano "gassato" e bollato come se nulla fosse.....

Trilussa disse ....certo che la vita è strana.... :D
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Re: Coerenza e rapporti interpersonali

Messaggioda zen67 » 12 gen 2011, 17:30

leofelix ha scritto:
La mia coscienza non avrebbe tollerato tutto questo.
Meglio misero che miserabile dice spesso mio padre.
E secondo me ha perfettamente ragione



Condivido il tuo pensiero Leo ... :)
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