PaolinoInfy ha scritto: E fai bene. In un certo senso pure io lo sono dato che come amministratore prendo la busta paga: ogni anno diminuisce l'importo causa aumento contributi.
Detto ciò, il nostro studio ha sempre assunto a tempo indeterminato causa nostra incoscenza.
Abbiamo un rapporto quasi familiare con i dipendenti perchè sono una ricchezza e non un peso.
Però se uno mi diventa un peso e non posso licenziarlo...sono caxxi miei ok, ma la vedo male per le future assunzioni.
Doom pensa al piccolo studio con una o due segretarie per intenderci: se rispettano le regole imposte dal lavoro, lo studio se le tiene vitanaturaldurante!
Questo era un problema per le grosse aziende e me lo trasferisci alle piccole??? A Forneroo
Paolo il problema è che in Italia non esiste il concetto banale dell'etica professionale e perciò diventa un incularsi a vicenda: Il datore di lavoro cerca di tenerti sotto la forca in modo che se non rendi sempre e constantemente il 120% ti minaccia di licenziarti o passa addirittura ai fatti. Per reazione il lavoratore cerca sempre di tenere il livello di produttività al 50% in modo che se mai dovessero chiedergli "uno sforzo in più" potrà salire ancora fino al 100% prima di sentirsi saturo. In entrambi i casi manca l'onestà di fondo.
Con la differenza che in teoria il rischio d'impresa dovrebbe essere a carico dell'imprenditore (cazzi suoi se i costi sono superiori ai guadagni, evidentemente non è abbastanza bravo a guadagnare, il problema non sono le risorse umane). In pratica invece si cerca di socializzare le perdite, licenziando i lavoratori all'occorrenza per ridurre i costi, salvo poi privatizzare gli utili staccando dividendi a fine anno. A farlo così, persino io sarei un imprenditore. Se le cose vanno bene, prendo soldi, se le cose vanno male prendo soldi e spalmo il peso della crisi sul lavoratore. Tanto se ho 3 dipendenti e ne mando via uno, risparmio 1/3 di RAL, ridistribuisco il lavoro sulle dure risorse restanti per in cambio due spiccioli di straordinario (magari in nero) e ci ho guadagnato due volte.
Questo concetto lo applica sia il piccolo studio che la grande corporazione, del resto altro non è che il sunto del "modello Marchionne". E vieni a dirmi che non è vero.