RNicoletto ha scritto:
Ma ci rendiamo conto? In primo grado gli avevano dato oltre 7 anni di galera, riconoscendolo colpevole di 2-3 capi di accusa. In secondo grado assolto perché "il fatto non sussiste" e perché "il fatto non costituisce reato".
Qui siamo all'anarchia totale!!
Ste ha scritto: sensei è già in ferie?
Il totale delle risorse che sono state spese prima di essere state risparmiate per effetto di queste decisioni ammonta ora 1,6 miliardi per il 2015. Intendiamoci: tecnicamente, la copertura c’è. Ma questa è in realtà costituita da tagli lineari perché la promessa di future operazioni di revisione della spesa non può essere accettata come copertura sul piano giuridico.
Cosa significa questo in prospettiva? Significa che le risorse che deriveranno dalla revisione della spesa per il 2015 non potranno essere usate per la riduzione della tassazione (o del deficit o per effettuare altre spese prioritarie). Oppure che si dovranno attivare i sopracitati tagli lineari. Credo sia una tendenza preoccupante perché continuando così nuove spese saranno finanziate o tramite risparmi che non sono stati ancora approvati a livello politico o attraverso i famigerati tagli lineari che la revisione della spesa vorrebbe evitare.
http://www.ilpost.it/2014/09/19/lavoro-legge-delega-jobs-act-artiolo-18/#comment-1596067811
Per completare l’informazione, aggiungo che il nome Jobs Act usato in un contesto italiano non ha senso. È un tipico esempio di quello che mi piace chiamare “inglese farlocco”: nomi destinati a un pubblico italiano ma scritti esclusivamente in inglese poco idiomatico o addirittura errato, ma che si presume sia facilmente comprensibile anche da chi ha solo conoscenze scolastiche della lingua.
Ci ricorda invece come la mania italiana per gli anglicismi sia spesso inversamente proporzionale all’effettiva padronanza dell’inglese: la parola act, in particolare se scritta con l’iniziale maiuscola, identifica un atto legislativo approvato dal parlamento e promulgato dal capo dello stato (una legge), e quindi non ha molto senso in una fase di discussione parlamentare. In inglese il disegno di legge si chiama bill.
In alcuni importanti paesi di lingua inglese ci sono esempi di Jobs Act, ma in entrambi i casi una parte del nome è un acronimo: l’Australian Jobs ACT ( Australian Capital Territory) e l’americano JOBS Act (Jumpstart Our Business Startups Act), una legge sui finanziamenti per l’avvio di piccole imprese, quindi ambiti del tutto diversi da quello italiano.
Altri dettagli in Jobs Act, parola di Renzi.
Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite