Ho riletto più volte e più volte son tornato su queste parole che per me sono molto profonde.
Risponderò a titolo esemplificativo con una mia esperienza personale di molti anni fa:
Avevo iniziato a insegnare come supplente di Inglese in un Istituto Tecnico Commerciale parificato.
Ero laureato da poco e avevo come esperienza alle spalle un anno come "cultore" presso il dipartimento di Filologia Germanica alla Facoltà dove avevo studiato.
Dalle prime 3 ore di corsi serali, mi furono assegnate dopo poco tempo altre 5 classi: in totale facevo 22 ore di lezione a settimana.
Molti degli studenti con cui avevo a che fare erano persone problematiche oppure erano i classici "figli di papà" (ricordo che era una scuola parificata, dove la retta era costosissima, ma ancor più costosi per alcuni erano la promozione e il diploma).
Guadagnavo una miseria, lavoravo moltissimo (col mio primo portatile 286 scrivevo a casa i testi delle lezioni e dei compiti personalmente poi stampavo le copie che il giorno dopo avrei distribuito), ma mi piaceva quello che facevo.
Anche al proprietario della scuola sembrava fossi diventato simpaticissimo: eh già, gli studenti mi rispettavano e dimostravano anche affetto nei miei confronti e -cosa non da poco - imparavano non solo l'inglese, ma a esprimersi in un corretto italiano, ad apprezzare la narrativa e la poesia, a rapportarsi tra loro e a convivere: sapevano di essere ascoltati, di essere trattati da individui, da persone e non da "oggetti" da poter usare a piacimento.
Il proprietario era (è) il classico tizio per cui le uniche cose della vita che contavano erano arricchirsi - non importa come - e portarsi a letto le sue studentesse - non importava se minorenni. Era stato un fervido Democristiano, poi "Socialista" (periodo di Craxi) per aderire poi senza indugio a Forza Italia.
Insomma aveva le mani in pasta un po' ovunque.
In quel periodo scoprii un sacco di cose: tanto quanto bastava per mandarlo in galera.
Il punto è che si era parato bene il culo, tanto che anche i suoi insegnanti - me compreso - avrebbero corso dei rischi visto che tacitamente si faceva quel che voleva costui.
Il culmine avvenne il giorno in cui mi affidò incautamente le cosiddette "
Classi fantasma": ovvero delle classi in cui gli studenti risultavano presenti.. senza esserci, e ricevevano anche voti altissimi.. senza fare niente.
Questi
studenti fantasma pagavano 3 volte tanto la retta.
Quando scoprii queste cose andai in bestia, presi il registro e misi voti da 2 a 3 a tutti.
La cosa si venne a sapere quasi subito.
Il giorno dopo ci fu una riunione urgente con tutti gli insegnanti.
Risultato: alcuni insegnanti furono insultati, io risposi nonostante il divieto di parlare impostoci da costui.
Mi cacciò dalla scuola "per sempre" e io me ne andai particolarmente incazzato dopo averlo mandato a quel paese davanti a tutti.
Vengo chiamato dopo nemmeno 48 ore che avevo lasciato il lavoro: gli studenti in massa si erano rifiutati di fare lezione e così come nel film "L'attimo fuggente" si erano messi in piedi sui banchi in silenziosa protesta.
Rivolevano indietro il loro professore: ovvero il sottoscritto.
Pregai prima gli studenti di ritornare all'ordine, poi entrai nell'ufficio del proprietario.
Voleva che io tornassi a fare lezione.
Che
straordinaria coincidenza eh?
Lo mandai definitivamente a quel paese, mandandolo su tutte le furie.
Salutai i ragazzi, rassicurandoli che in ogni caso non mi avrebbero perso, e me ne andai.
Avevo perso il lavoro, ma non avevo perso la stima dei miei allievi e soprattutto non avevo perso la mia dignità.
Ecco chiedo scusa per esser stato così prolisso, ma credo questo esempio spieghi come la penso in merito all'interessante dibattito proposto da Zen67 che ringrazio.